venerdì 22 luglio 2016

La dinastia dei Basarab. L'esilio come stile di vita. Dracula, Vlad III. Di Matei Cazacu

La dinastia dei Basarab


Basarab


Vlad Dracula nacque in una data compresa tra il 1429 - 1430 e il 1436, molto verosimilmente a Schassburg, l'odierna Sighisoara, una città tedesca situata al centro dell'attuale Romania, nella provicia della Transilvania. La città venne menzionata per la prima volta nel 1280 (Castrum Sex), poi nel 1298, apparve la prima forma Schassburg. Soprannominata <<la Norimberga Sassone>>, Sighisoara divenne famosa nel 2003 quando il ministero del Turismo romeno annunciò il progetto di creare una Draculaland nei suoi dintorni. Dopo numerose proteste il progetto venne abbandonato. La cittadella ha conservato le mura di cinta, le torri di guardia, le viuzze strette e le dimore del XV e XVI secolo.

La casa natale di dracula, una costruzione massiccia e priva di grazia, esiste ancora nella città vecchia (o città alta), come infatti attesta una targa affissa nel 1976. Prima di questa data la casa era nota soltanto perché tra il 1433 e il 1436 fungeva da Zecca, Gli studiosi sono abbastanza concordi nel ritenere che Vlad l'Impalatore sia nato durante l'esilio del padre in Transilvania. E' anche risaputo che tra il 1431 e il 1436 Vlad Dracul aveva come fonte di reddito il conio delle monete a Sighisoara... C'è dunque una forte probabilità che Vlad sia anto in questa casa, anche se ciò non basta a giustificare l'assenza, sulla targa commemorativa del 1976, di ogni elemento di dubbio.

Sappiamo comunque che nel 1442 suo fratello maggiore, Mircea, il primogenito, aveva tredici o quattordici anni. Poiché Mircea era nato nel 1428 - 1429, possiamo ragionevolmente dedurre che suo fratello non possa essere nato prima del 1429 - 1430. Inoltre, una volta salito sul trono della Valacchia, il padre menziona i figli <<nati primi>> in un documento datato 10 agosto 1437. Tutti questi elementi giocano a favore di Sighisoara.

Nel 1330, quando Basarab occupò la fortezza di severino sul Danubio, in Oltenia, il re gli ingiunse di cedergliela. Dinnanzi al rifiuto del principe valacco, Carlo Roberto intraprese una campagna militare e minacciò il vassallo <<pastore delle mie pecore>>, di trarlo per la barba fuori dalla sua tana. Quando il re invase la Valacchia con il suo esercito, l'abile Basarab negoziò un trattato di pace secondo cui rinunciava alla sua conquista e s'impegnava a pagare 7.000 marchi d'argeno di risarcimento, una somma considerevole poiché equivaleva a una tonnellata e mezzo d'argento, 74 chili d'oro e 21.000 fiorini d'oro. Questa promessa convinse il re d'Ungheia a far dietro front e a lasciare sul tronon l'irrequieto vassallo, non prima però di aver incendiato la sua residenza di Curtea de Arges, nelle colline dei Carpazi. In una gola di quegli stessi Carpazi, però, le truppe di Basarab attaccarono di sorpresa l'esercito ungherese che, accerchiato da ogni parte, subì pesanti perdite (9-11 novembre 1330). Il re dovette la propria salvezza al solo fatto di essersi scambiato l'armatura con quella di un vassallo.


Luigi I


I rapporti conflittuali tra i due stati continuarono sotto il regno del figlio e successore di Carlo Roberto. Luigi I il Grande (1342 - 1382). Il nuovo re intendeva imporre al vassallo gli obblighi derivanti dal diritto feudale occidentale; gli sforzi della controparte, invece, erano volti a manrenere un'ampia utonomia interna, anche a costo di pagare un tributo e rendere dei servigi (angarie) al suo signore. Alla morte di Basarab, nel 1352, gli successe il figlio Nicola Alessandro, il che provocò l'irritazione di Luigi I. Il re d'Ungheria riteneva di essere l'unico a poter nominare il voivoda della Valacchia, cosa che Nicola Alessandro, designato correggente al trono da suo padre ed eletto dalla nobiltà, rifiutava categoricamente. Accettava solo la conferma della scelta delle forze vive del paese.
Nicola Alessandro, nel 1359 chiese e ottenne dal patroarcato di Costantinopoli, l'altra grande fonte di legittimità dell'Europa meridionale, la creazione di una sede ecclesiastica in Valacchia. Il patriarca concesse al principe valacco il titolo di <<autocrate>>, di pari passo con l'innalzamento dello statuto della Chiesa del suo paese al rango di metropoli. In tal modo la Valacchia entrava definitivamente nell'area della cristianità orientale, o dell'ortodossia, e abbandonava ogni velleità di apartenere alla Chiesa cattolica, una scelta che avrebbe avuto conseguenze di grave portata. In quello stesso anno un altro principe romeno, fuggito dalla Transilvania del nord, scacciò il voivoda dalla Moldavia, fedele vassallo di Luigi I, e riuscì a stabilirsi sul trono nonostante la campagna militare organizzata contro di lui dal re.

Ogni volta che sul trono della Valacchia si avvicendava un nuovo principe, Luigi I e poi il suo genero e successore Sigismondo di Lussemburgo (1387 - 1437) espressero la pretesa di nominare i nuovi principi romeni, che ora portavano il titolo di <<voivoda e signore>>, dunque duca, capo dell'esercito e principe. Questa pretesa rimase lettera morta in occasione dell'elezione di Mircea il Vecchio (1386 - 1418), nonno di Vlad Dracula. Con la morte di Luigi I, infatti, una crisi legata alla sua successione colpiva ancora una volta l'Ungheria.

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