lunedì 18 luglio 2016

Dracula. Di Matei Cazacu


Vlad III

PREFAZIONE

La storia di questo libro inizia circa quarant'anni fa.. Quand'ero studente all'università di Bucarest sostenni una tesi intitolata Vlad l'Impalatore. Monografia storica (1969). L'idea che può sembrare strana, mi era stata suggerita dal professor Constantin G. Guresco (1901-1977) - il più famoso storico romeno dell'epoca - che seguiva anche il lavoro di un americano di origine romena, Radu R. Florescu, vincitore di una borsa di studio Ilubrigt a Bucarest. Costituimmo così un gruppo che si lanciò con entusiasmo sulle orme di Dracula, sia il principe medievale noto con il soprannome di <<Impalatore>>, sia il vampiro transilvano di Bram Stoker. Questo lato più cupo dell'indagine era peraltro la specialità di un collega di Florescu, Raymond T. Mc Nally . Con George D. Florescu, lo zio romeno di Radu, e Mihai Pop, direttore dell'istituto di etnografia e Folklore di Bucarest, percorremmo la Romania in lungo e in largo seguendo le tracce del nostro <<eroe>>. I castelli, i monasteri, le chiese abbandonate, i villaggi sperduti dei Carpazi o le città tedesche della Transilvania per noi non serbavano più nessun segreto.


Bram Stoker


Non appena giunti al castello, Mc Nally fu colto da un attacco e si ritrovò supino, a terra, incapace di proseguire. Io allora, con umorismo, agitai lo spettro della <<maledizione>> di Dracula davanti a Florescu, un antenato del quale Vintilà, gran boiardo del XV secolo, era passato nel 1468 dalla parte dei nemici dell'Impalatore, esattamente cinquecento anni prima delle nostre gite dei Carpazi.. Questa presunta maledizione aveva molto impressionato Florescu, che in occasione delle spedizioni si armava sempre di una piccola icona. In quello stesso periodo un'amica mi confessò che da piccola era solita pregare davanti al quadro di Vlad III come fosse quello di un santo... Devo forse vedere in questo santo sui generis il protettore che mi permise di sfuggire alla curiosità della terribile Securitate ero infatti diventato il massimo esperto dell'argomento e il ministero romeno del turismo mi aveva incaricato di scrivere il testo per le guide del Dracula Tour che veniva proposto ai turisti occidentali.
Una volta mi è successo di captare <<l'ostilità>> di Dracula. Accadde nel 1992 a Parigi. Ero stato invitato alla proiezione privata del film Dracula di Francis Ford Coppola in un cinema parigino. Mia moglie e io, usciti sotto un bel sole, ci ritrovammo improvvisamente a poche centinaia di metri dal luogo di destinazione, sotto un temporale fortissimo, che sembrava volerci impedire di andare avanti. La nostra emozione fu ancora più grande quando, poco dopo, vedemmo la stessa scena sul grande schermo: una tempesta suscitata da Dracula contro i cacciatori di vampiri.

Nel 1972, Florescu e mc Nally diedero alle stampe In cerca di Dracula, uscito poi in varie lingue. Vi trovai alcune mie idee e fui felice della loro diffusione mondiale. Nel frattempo avevo lasciato la Romania e avevo iniziato i miei studi parigini all'école nationale des chartes. Dracula era lontano. O così credetti finché il professor Henri Jean Martin mi propose di farne il soggetto della mia tesi. Mi limitai ai racconti del XV secolo in tedesco, latino, slavone, russo e greco, dei quali sviluppai poi l'argomento per sostenere la tesi del dottorato (1979). Al momento della pubblicazione nella collana dell'école pratique des Hauetes Etudes, mi venne chiesto di ridurla alla metà. Nel 1988 uscì dunque L'Histoire du prince Dracula en Europe centrale et orientale (XV siècle), che per forza di cose trattava l'argomento da un punto di vista ristretto.

Nel 1989 la rivoluzione romena rovesciò Ceausescu. Pensavo che la ritrovata libertà d'espressione avrebbe invogliato gli storici romeni ad affrontare il tema delicato della figura di Dracula. Nuova delusione, i miei colleghi orientavano le loro ricerche sulla storia degli ultimi cent'anni; che era stata occultata o falsificata dai comunisti. Covavo la mia frustrazione senza mai decidermi a scrivere, quand'ecco che l'incoraggiamento venne ancora una volta dell'esterno: mi fu proposto di consegnare il frutto delle mie scoperte in una prima vera biografia di Dracula. Accettai con entusiasmo pronto ad affrontare questo compito sapendo di poter contare sui quarant'anni di ricerche, riflessioni e soprattutto passione.

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