sabato 23 luglio 2016

Mircea il Vecchio. Il pericolo ottomano. Da Dracula. Vlad III

Mircea il Vecchio


Mircea il Vecchio


Mircea è stato senza dubbio il più importante principe valacco del XV secolo, ma il suo regno fu costantemente minacciato dall'ascesa degli Ottomani nella penisola balcanica. Questi ultimi si erano affermati in Europa tra il 1347 e il 1354. Favoriti dalla debolezza degli stati balcanici e dall'afflusso dei ghazi, guerrieri della fede turchi dell'Asia minore, non tradarono a impossessarsi di territori enormi a scapito di Bizantini, Serbi e Bulgari. Nel 1389, dopo la vittoria di Kosovo, assoggettarono la maggior parte dello Stato serbo e, sette anni dopo, trasformarono la Bulgaria in provincia ottomana.

Nella stessa epoca una crociata supportata in special modo da Francesi e Borgognoni fallì miseramente a Nicopoli (1396). Gli orgogliosi cavalieri francesi avevano rifiutato con sdegno la proposta di Mircea il Vecchio di attaccare in prima linea, una proposta dovuta al fatto che egli conosceva bene i Turchi per averli affrontati più volte tra il 1394 e il 1395. La carica di artiglieria pesante francese, considerata invincibile, risultò inefficace davanti alle manovre della cavalleria leggera turca, che aveva sfondato le linee nemiche e preso la fuga.

Il pericolo Ottomano


Tamerlano


Nel 1402 Timur lenk (Tamerlano), il Khan mongolo dell'Asia, sconfisse l'esercito di Bayezid nella battaglia d'Angora (Ankara) e fece progioniero il sovrano ottomano. Il suo impero minacciava di disgregarsi ma la miopia politica dei Bizantini e degli altri popoli balcanici, unita alla real politik delle repubbliche marinare di Genova (grande alleata dei turchi) e di Venezia, lo tirò fuori dai guai. Dopo un decennio di guerre tra i figli di Bayezid, il trono venne occupato da Maometto I (1413 - 1421), il quale proseguiva la politica di conquista del padre. Nel 1417 il sultano prese le armi contro Mircea il Valacco che aveva aiutato i suoi avversari e si era impossessato della Dobrugia (Dobrudja) provincia situata tra il basso Danubio e il Mar nero. Mircea, sconfitto, dovette cedere la provincia e impegnarsi a pagare un tributo (Kharacht) agli Ottomani. Un anno più tardi il principe della Valacchia moriva dopo trentadue anni di regno, lasciando il trono al figlio coreggente Michele (Mihail).


Mihail

Nel 1417, la Valacchia pagò un tributo ai Turchi, il tributo permetteva di mantenere la pace con gli Ottomani. A quei tempi la dottrina dell'islam, quando si trattava di cristiani, conosceva solo paeesi conquistati oppure paesi (o territori) <<della guerra>>, cioè da conquistare. Con questi ultimi si potevano concludere solo tregue, non trattati di pace. I paesi tributari rappresentavano quindi una situazione intermedia e, agli occhi dei Turchi, di stasi. Finché l'intesa durò, i mercanti e i sudditi cristaini della Vlacchia ebbero il diritto di percorrere liberamente il vasto territorio ottomani, di comprare e vendere mercanzie pagando una tassa chiamata gumruk (dal latino commercium, passato poi al greco kommerkion) pari al due per cento del valore delle mercanzie, da versare una sola volta all'entrata e all'uscita dell'Impero.

Nel caso della Valacchia, una buona parte dei redditi del ntesoro principesco proveniva anche dalle tasse sulle merci in transito che circolavano tra l'impero ottomano e la Transilvania. Garantirsi la pace con i Turchi significava  quindi matenere aperte le vie del commercio internazionale. Quest'obbligo inoltre, non implicava nessuna situazione di dipendenza nei confornti del sultano. I più antichi trattati fra i Turchi e i Valacchi, andati perduti, includevano però una clausola di questo tenore: <<amici dei nostri amici e nemici dei nostri nemici>>.

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