venerdì 11 novembre 2016

Maria Antonietta. cap. IV part. 3

Non me erano ancora cominciate le mestruazioni, e finche' questo non fosse avvenuto I framcesi non avrwbbero dato Il loro assenso alla celebrazione delle nozzle. Poi, nel febbraio del 1770, due mesi prima della data fissata per la cerimonia, la prima perdita periodica arrivo'. Maria Teresa ne informo' lo speciale rappresentante del re di Francia, Durfort, il quale si affretto' a mandare a Parigi un correre veloce con la lieta notizia. La <<sposina>>, come l'imperatrice chiamava Antonietta, era finalmente una Donna.

Luigi XV aveva chiesto di vedere qualche ritratto di Antonietta, ma a Vienna non ne era arrivato nessuno di suo nipote. In fine, con l'approssimarsi del giorno fissato per le nozze, l'imperatrice ne chiese uno. Ne arrivarono due, nessuno dei quali riusciva a nascondere la zoticaggine del delfino, grasso e con le guance cascanti. Anche qui me fonti tacciono sulla reazione di Antonietta, salvo notare che essa chiese il permesso di appendere uno dei ritratti a una parete del suo salottino.

L'imperatrice era sgomenta, cerco' quindi di preparare Antonietta al travaglio del matrimonio con quel ragazzo tango goffo, dicendole che una moglie deve sempre rendersi gradita e conportarsi in modo remissivo, che l'amore appassionato e' soltanto una gioia passeggera, ma non e' fondamento ne' solido ne' necessario per un matrimonio, che l'aspetto personale di in uomo e' di gran lunga meno importante di cio' che egli ha nel cuore. Antonietta ascoltava, abbassando lo sguardo sull'anello del delfino, che portava al dito da gennaio, poi tornando a fissare la madre con i suoi occhi innocent I e fiduciosi. Chiaramente non capiva.

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