martedì 24 ottobre 2017

Dracula. La campagna del 1445 sul Danubio, Il conflitto con Giovanni Hunyadi e la morte di Vald Dracul, Vladislav II sul trono della Valacchia

Dracula 


Vladislav II


La campagna del 1445 sul Danubio 

Mircea comandava un corpo di spedizione che seguiva le galere a cavallo, lungo le rive del Danubio e, quando ve n'era bisogno sulle piroghe monoxile, barche scavate in un tronco d'albero. Si trattava dello stesso genere di imbarcazioni che nel 32 a.C. Alessandro Magno aveva trovato sulle rive del Danubio e che neli anni Sessanta si potevano ancora vedere in Romania! Wavrin le chiama manocques e dice che sembrano <<come una ghianda lunghe e strette, e dentro c'erano molti Valacchi, in una più, in un'altra meno>>. 
Durante questa campagna vennero assediate le piazzeforti di Silistra (Dristra), Turtucania (Tour Turcain), Gurgiu, Rusciuc (Rossico) e Nicopoli. I romeni esultarono vedendo i danni causati sa un'enorme bomabarda borgognona. Purtroppo quando i Borgognoni gliel'affidarono affinché continuassero a tirare, i Valacchi la fecero esplodere. 

A Rusciuc 12.000 Bulgari, uomini, donne e bambini, chiesero al principe della Valacchia di potersi stabilire nel suo paese, e Vlad Dracul acconsentì senza problemi. Inoltre, Vlad attraversò il Danubio per scacciare i soldati chhe volevano ostacolarli e chiese alle galere di far loro attraversare il fiume. L'operazione durò tre giorni e tre notti e i Borgognoni stupiti  dal loro aspetto, <<dicevano che erano gente simile agli Egiziani>>. Si trattava di Zigani. Vlad Dracul, il cui paese in certe zone era poco popolato, fu oltremodo contento dell'esito di questa campagna. 
A Giurgiu, conquistata quasi intatta, la situazione divenne drammatica. I Turchi avevano accettato di arrendersi a condizione di potersi tenere le armi e aver salva la vita. Fu allora che Mircea chiese un colloquio privato con Walerand de Wavrin, al quale confidò che il subasi che aveva ingannato suo padre con un falso giuramento e causato la sua cattura nel 1442 si trovava tra gli assediati. 

Dopo aver attaccato i loro cavalli per la coda i Turchi attraversarono il Danubio con le monoxile e arrivarono alla riva bulgara. I Turchi, dunque, oltrepassata l'acqua, montarono sui loro cavalli. Ma non avanzarono quasi che il suddetto figlio della Valacchia li sorprese con la sua imboscata e li mise tutti a morte. E il subasi che aveva tradito suo padre venne portato al suo cospetto ancora vivo. Dopo che gli ebbe recitato il tradimento, gli troncò la testa con le sue stesse mani. Poi non appena i Valacchi ebbero spogliato i Turchi dei loro averi, li disposero tutti nudi sulla riva del fiume. 

Il 12 settembre le galere giunsero a Nicopoli. L'appuntamento con l'esercito ungherese era stato fissato per il 15 agosto, ma Giovanni Hunyadi non si era ancora presentato. Venne allora deciso di assediare Nicopoli e di radere al suolo una grande torre che aveva albergato le truppe di akindjis quando razziavano la Valacchia. Wareland de Wavrin, malato e ferito, era costretto a letto. Fu in questo frangente che il precettore del principe Mircea si recò da lui e gli riferì i suoi ricordi della crociata del 1396: 
"E mentre le bombarde infuriavano, il precettore del figlio della Valacchia, che aveva ottant'anni, andò a trovare il signor de Wavrin e gli disse: <<Sono passati circa 50 anni da quando il re d'Ungheria e il duca Giovanni di Borgogna (Giovanni Senza Paura) assediarono questa città di Nicopoli, e il luogo della battaglia si trova a meno di tre leghe da qui. Se riuscite ad alzarvi e a venire a questa finestra vi mostrerò il luogo e come avvenne l'assedio>>. Allora il signor de Wavrin si fece portare alla finestrella. Ed egli raccontò al signo de Wavrin come si svolse tutta la battaglia, e come venne fatto prugioniero dei Turchi, e venduto schiavo ai Genovesi, dove aveva appreso la lingua che parlava."

Giovanni Hunyadi con un breve consiglio di guerra decise di abbandonare l'assedio di Nicopoli, che rischiava di andare per le lunghe, e di risalire il Danubio fino al suo confluente Jiu, dove gli Ungheresi avevano approntato delle imbarcazioni a fondo piatto per la traversata di uomini, armi e cavalli. La stagione era avanzata, il giorno di san Michele (29 settembre) si stava avvicinando, e gli Ungheresi erano ancora intenzionati as andare a combattere i Turchi. Infine le truppe del sultano, ammassate sulla riva destra del Danubio, si ritirarono bruciando tutto alle loro spalle. 

Senza altro grandi confronti si concluse la campagna del 1445, condotta dalla flotta borgognona e dall'esercito valacco. Giovanni Hunyadi suggerì che le galere partissero in tempo per evitare i ghiacci del Danubio (era il 1 ottobre9, dopo do che gli Ungheresi si ritirarono in Transilvania. Walerand de Wavrin e i suoi compagni arrivarono sani e salvi a Costantinopoli, dove l'imperatore Giovanni VIII Paleologo fece loro una buona accoglienza e offrì dei regali. Da lì raggiunsero Venezia dalla quale partirono a cavallo per Roma, e infine Lilla, dove il duca di Borgogna apprese la loro odissea. 

Il conflitto con Giovanni Hunyadi e la morte di Vald Dracul

Vlad Dracul rimase isolato davanti a un'eventuale reazione dei Turchi, che però non avvenne. Murad II si era ritirato in Asia minore e aveva affidato le faccende dell'Europa al figlio Maometto, il futuro conquistatore di Costantinopoli. Murad II tornò a occuparsene nell'autunno del 1446 e avendo firmato un trattato di pace con Venezia, ebbe le mani libere per combattere in Grecia nell'inverno del 1446-1447. Il sultano passò l'estate seguente ad Adrianopoli e Vlad Dracul, sempre in cattivi rapporti con Giovanni Hunyadi, decise di fare nuovamente la pace con i Turchi. Il trattato ristabilì la situazione del 1444 e il principe valacco dovette rimandare in Bulgaria quattromila rifugiati. 

Nel giugno del 1446 la Dieta aveva eletto giovanni Hunyadi governatore generale dell'Ungheria in nome del re minorenne Ladislao il Postumo, il quale non aveva ancora compiuto nemmeno sette anni. Con questo nuovo titolo Hunyadi si stava accingendo a un'impresa di grande portata contro i Turchi e la defezione di Vlad Dracul dovette profondamente irritarlo; non tanto per il fatto in sé, riteniamo, bensì per l'espressione d'indipendenza della Valacchia nei confronti dell'Ungheria che rappresentava quest'iniziativa di politica estera. E' vero che, formalmente, tra l'Ungheria e l'Impero ottomano sussisteva uno stato di guerra, anche se, al mommento, i due avversari si limitavano a osservare i rispettivi movimenti. 

Un'altra ragione alimentava il conflitto tra Hunyadi e Vlad Drcul, e andava al di là delle opzioni strategico-politiche toccando il cuore stesso dei loro interessi: si trattava del problema della circolazione monetaria tra i due paesi. Infatti, a partire dal 1383-1386, i principi della Valacchia avevano allineato le loro monete a quelle ungheresi: il ducato e il ban valacchi d'argento valevano rispettivamente un denier (dinato) e una obola ungheresi. Quest'elemento era un indubbio simbolo di vassallaggio poichè, nello stesso periodo, la vicina Moldavia, vassalla della Polonia, allineva la sua moneta a quella polacca. A ogni modo l'incremento delle esigenze finanziarie nei periodi di crisi polacca (guerre, eccetera)costringeva gli stati ad aumentare l'emissione di moneta metallica per poter retribuire i mercenari, i funzionari, finanziare le fortificazioni, eccetera. Poiché le riserve di metallo prezioso (oro o argento) erano limitate, le officine monetarie ridussero le proporzioni di questi metalli nelle monete aggiungendovi rame e piombo, pur decretando un corso (rispetto alla moneta d'oro) immutato, se non addirittura - se erano avidi - superiore alle vecchie monete. Queste ultime venivano ritirate dalla circolazione e scambiate con le nuove monete al tasso ufficiale. 

Sul piano degli scambi internazionalim quando due paesi utilizzano la stessa moneta, il più forte impone la sua moneta alterata che il più debole è costretto ad accettare. Molte alterazioni monetarie, però, venivano realizzate in segreto e, prima che venisse scoperta l'operazione, il paese vassallo vedeva sfuggire la propria buona moneta oltrefrontiera e si ritrovava così con la cattiva, accusando in tal modo una grave perdita di metallo prezioso. Nel caso che ci interessa, le successive svalutazioni della moneta ungherese sotto i regni di Sigismondo di Lussemburgo (1387-1437), di Alberto d'Asburgo (1438-1439) e di sua moglie Elisabetta, di Ladislao I (1440-1444) e infine durante la reggenza di Giovanni Hunyadi (1444-1452), fecero drammaticamente crollare il valore del denier d'argento. Nel 1436 occorrevano 500 denier per ottenere un fiorino d'oro. Sigismondo di Lussemburgo ordinò allora l'emissione di un nuovo denier al corso imposto di 100 denier per un fiorino, ma la svalutazione avvenne ugualmente nel febbraio del 1441 una moneta venne battuta al corso di 220 denier per un fiorino, prima di essere nuovamente svalutata in luglio a 300 denier sempre per un fiorino. Queste alterazioni sucessive della moneta ungherese penalizzavano la Valacchia e la sua economia. Fu in reazione a tutto questo che Vlad Dracul intraprese una vera e propria politica monetaria. Per quanto ne sappiamo fu il primo principe di questo paese ad agire in tal modo. Da una parte tentò di bloccare l'esportazione delle buone monete e del metallo prezioso, dall'altra, proibì l'entrata massiva delle monete alterate. 

Vlad Dracul commise a questo punto un fatale errore politico: chiuse il suo paese alla moneta ungherese. Per rappresaglia Hunyadi scatenò una guerra lampo a sud dei Carpazi. Vlad Dracul e suo figlio Mircea vennero catturati e giustiziati. Tutto ciò accadde tra il 23 novembre e il 4 dicembre 1447. In tale data Giovanni Hunyadi promulgò a Trgoviste, capitale della Valacchia, un atto nel quale si titolava governatore dell'Ungheria e, per grazia di Dio, voivoda della Valacchia (parcium Transalpinarum). Due mesi più tardi, il 28 febbraio 1448, di ritorno dalla Transilvania, avrebbe ricompensato uno dei suoi fedeli per il sangue versato contro vari nemici, tra cui <<l'infedele Vlad voivoda della Valacchia>>. 

Vladislav II sul trono della Valacchia

Al posto di Vlad Dracul, Giovanni Hunyadi insediò sul trono valacco un figlio di Dan II, Vladislav II che, a quanto sembra, aveva già tentato la fortuna una prima volta, tra il giugno e il luglio del 1447. 
All'intervento di Hunyadi in Valacchia fce seguito una campagna militare in Moldavia, durante la quale, tra il 23 febbraio e il 5 aprile 1448, l3 truppe ungheresi ristabilirono sul trono il principe Pietro II. In cambio, il principe moldavo cedette al suo protettore la fortezza di Chilia, situata sulla foce del Danubio, il suo braccio settentrionale. 

Il 29 giugno 1448, festa degli apostoli Pietro e Paolo, il sultano Murad II tentò un colpo di mano contro Costantinopoli dal mare, con sessantacinque battelli. Respinta dai Bizantini, la flotta ottomana risalì la costa occidentale del Mar Nero e assediò Chilia, il suo valore strategico farà dire a Bayezid II, qualche decennio più tardi, che essa era <<a chiave e la porta di tutta la Moldavia, l'Ungheria e il Danubio>>. Le truppe ottomane sbarcarono con l'intento di assediare Chilia ma la flotta ungherese, giunta nel frattempo con le truppe romene inflisse loro una sanguinosa sconfitta e ne incendiò le imbarcazioni. 

L'iniziativa partì ancora una volta da Giovanni Hunyadi. Nel settembre del 1448 passò il Danubio alla testa di un esercito formato da Transilvani e Ungheresi ai quali si sarebbero aggiunti un contingente moldavo di tremila cavalieri e le truppe valacche guidate da Vladislav II, che includevanoo 4000 arcieri eccellenti. 

Si narra che nel vedere il campo ottomano Giovanni Hunyadi abbia scritto al sultano una lettera di questo tenore: <<Sultano, io non ho così tanti uomini quanti ne hai tu, ma anche se essi sono meno numerosi, sappi che sono bravi, fedeli, onesti e valorosi>>. E Murad II avrebbe così risposto: <<Iancu preferisco una faretra piena di frecce normali  piuttosto che sei o sette frecce dorate!>>. Enea Silvio Piccolomini, il futuro Papa Pio II, scrisse che Hunyadi avrebbe catturato una spia turca e, seguendo l'esempio di Scipione, l'avrebbe rimandata indietro sana e salva dopo averle fatto visitare il campo!

Il 17, 18 e 19 ottobre Giovanni Hunyadi affrontò a Kosovopolje le truppe di Murad II e i Turchi riportarono ancora una volta la vittoria. Dopo quest'accanita battaglia il sultano fece riunire le teste dei vinti e ne fece una grande piramide, un'antica usanza asiatica che perdurerà sino al XIX secolo. 
Hunyadi travestito da soldato semplice, era riuscito a fuggire, ma venne catturato dagli uomini del despota serbo Giorgio Brankovic, che aveva negoziato la pace con i Turchi. Hunyadi ritrovò la libertà pagando un riscatto. In quanto a Vladislav II, lo aspettava una brutta sorpresa: in sua assenza, sul trono della Valacchia si era insediato un figlio di Vlad Dracul, appoggiato da un corpo di Spedizione ottomano: Vlad Dracula. 

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